domenica 11 settembre 2016

Cazzilli (crocchè) palermitani


Il "CAZZILLO", altro non è che un crocchè di patate che a palermo prende questo simpatico nomignolo. le ragioni sono ovvie e quindi mi astengo dallo spiegare. Si tratta di un prodotto diffusissimo a Palermo ed insieme alle "panelle" (frittele di ceci), è tra i protagonisti dello street food palermitano.


La vera unica difficoltà per realizzare un buon panzarotto è la gestione della patata. Innanzitutto deve essere di ottima qualità, soda e compatta. Ho avuto ottimi risultati con la silana (calabrese) e quella di Avezzano, ma immagino che in Italia ce ne siano di svariati tipi. La francese di contro ha sempre causato una infausto risultato. In ogni caso è opportuno un trattamento che consiste nel bollire le patate il giorno prima, farle raffreddare, conservare in frigo in un colapasta con sotto un piatto lasciandole asciugare e compattare.
Il giorno dopo si sbucciano e si schiacciano come di consueto. E' quindi FORTEMENTE consigliato bollire il giorno prima, e sopratutto NON BUCARE MAI LE PATATE con la forchetta per evitare di farvi entrare acqua, Un'alternativa utile, per verificare la cottura potrebbe essere quella di bucare con la forchetta sempre la stessa patata che poi non verrà usata per i crocchè.

E' FONDAMENTALE che venga bollita la sera prima della preparazione e, una volta cotta va immediatamente scolata e messa a riposare. Il giorno seguente la si schiaccia DUE VOLTE per renderla finissima, senza grumi. Si condisce con sale e pepe, menta fresca e prezzemolo, secondo gradimento, e si amalgama. 

Tutto qui!

 Si preparano poi i cazzilli, col le mani leggermente unte di olio: prima si stacca una pallina che corrisponde più o meno ad un cucchiaio raso, la si arrota e le si da la forma di bastoncino, che si pone poi a riposare anche in frigo per qualche ora:


La frittura è la fase PIU' DELICATA IN CUI CI SI GIOCA L'ESITO! 

L'olio deve essere molto caldo, almeno 180°, per creare immediatamente una crosta che farà da contenitore per la purea interna che invece resterà morbida ed umida. È consigliabile mettere in olio poco per volta per non far abbassare troppo la temperatura. E attendere poi qualche minuto prima di friggerne altri per far risalire per bene la temperatura.


Per agevolare questa fase vi suggerisco un termometro per fritture che trovate in commercio per pochi euro.

Altrimenti potete sperimentare il calore dell'olio come usa fare taluno operatore di strada: sputte nell'olio, se la vostra saliva evapora immantinente allora l'olio è pronto!!!!... No, dai... scherzo, nessuno fa (più) così...
Ovviamente anche per i cazzilli vale la regola di un olio di buona qualità (EVO o arachidi) al primo uso, quindi NON ESAUSTO.

Buona cazzillata...



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