lunedì 23 maggio 2016

La peperonata di mammà

Non saprei davvero come definire questa ricetta se non richiamandone il ricordo del l'odore delle estati infantili. Per me quindi è questa: i peperoni fritti come li fa(ceva) mia madre, che per inciso, poche cose sa fare ma di altissimo valore etno-gastronomico.
Detto ciò vorrei subito chiarire che non si tratta di una vera e propria ricetta, con dosaggi precisi, perché come tutte le ricette casalinghe molto dipende dalla sensibilità dell'operatore. In ogni modo, pur non pesando con precisione gli ingredienti possiamo essere piuttosto attendibili. Ed ora passiamo alla "ricettazione" vera e propria.



  • 1 kg Peperoni gialli e rossi (ben turgidi perché devono sopportare una cottura prolungata).
  • 2/3 filetti di acciughe.
  • 1 manciata di pinoli del Vesuvio.
  • 1 manciata di capperi di pantelleria o analoghi con il loro sale.
  • 1 manciata di uva passa.
  • 3 cucchiai di olive nere di Gaeta o equivalenti. 
  • Un bicchiere colmo di olio di oliva
  • Un pò di pomodoro fresco (facoltativo).


Come potete ben capire ci si gioca il risultato sul concetto più o meno condiviso di "manciata". Ed è proprio qui che dovete intervenire per personalizzare la vostra peperonata.

Si comincia col rosolare i peperoni precedentemente lavati ed affettati a falde glarghe in una capace padella. Una volta appassiti  (dopo circa 10 min.) si aggiungono tutti gli altri ingredienti poco per volta a cominciare da quelli molli, secondo quest'ordine: pomodoro (se previsto), acciughe, pinoli, capperi, uvetta e olive.
Lasciar cuocere ancora per insaporire fino a quando i peperoni sono ben rosolati ma avendo cura a non diventare troppo molli. Devono essere croccanti e ben rosolati, morbidi ma sodi e carnosi. A piacere potete spruzzarvi una manciata (ancora!) di prezzemolo fresco.


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